La comunità che accoglie. Per una società consapevolmente diversa.

Ubuntu è il nuovo servizio della Cooperativa Il Cerchio di Vigevano. Un servizio educativo con una connotazione “liquida”, che diventa ciò di cui si ha bisogno. Che, come un liquido, prende la forma del contenitore che scegliamo.


Allo stesso modo, Ubuntu, progettato da educatori ed esperti in servizi educativi, diventerà una comunità formante vivente. Flessibile nei tempi e nei modi, ma con obiettivi di autonomia e consapevolezza sociale ben definiti.

Ubuntu nasce dall’esperienza ultradecennale di gestione SFA
nel territorio cittadino. L’impronta innovativa lasciata in questi ultimi anni è ormai diventata un percorso dal quale non si può tornare indietro. La persona disabile è, prima di tutto una persona, inserita in un contesto sociale.

Ne deriva che, sopra a tutto, la persona è un cittadino, al quale
vengono riconosciuti diritti e doveri “in misura delle proprie capacità personali” a partecipare alla vita sociale. Ubuntu è una comunità viva, accogliente, esigente, elastica e forte nella misura in cui gli elementi che la compongono lo sono. Le attività che compongono la programmazione sono studiate e proposte sulla base di micro-obiettivi definiti da progetti individuali.

Il macro-obiettivo guida è comunque il potenziamento e mantenimento delle abilità personali che ci permettono di vivere in una società di uomini e donne. Potenziamento delle skills relazionali, emozionali, autodeterminazione ed autocoscienza, nonché le abilità pratiche essenziali nel vissuto quotidiano.

Il servizio non ha una connotazione sanitaria ma socio-educativa.
Lo sviluppo di Ubuntu è legato al tessuto sociale del territorio. La caratteristica del servizio è quella di essere aperta e permeabile, così da permettere un reale scambio.

I ragazzi di Ubuntu lavorano per sé stessi e per il territorio, poiché il territorio è esso stesso Ubuntu. A tal proposito sono previste borse lavoro socializzanti supportate da associazioni del territorio.


La filosofia che si intende perseguire, che ha l’ambizione di diventare cultura, si basa sull’idea di essere tutti connessi in maniera invisibile ed il “mio benessere non può prescindere dal tuo”.