In apertura lunedì 17 ottobre a Casalmaggiore
La Comunità Educativa “Senghor” si configura come un servizio educativo residenziale rivolto ad ospiti minorenni. La struttura è aperta 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno.
Situata nei pressi di Casalmaggiore (CR), la comunità è composta da un immobile di recente ristrutturazione dislocato su due piani. Inserita in un contesto tranquillo e sereno l’abitazione risulta circondata da un ampio parco recintato ove vi è la possibilità di svolgere molteplici attività all’aria aperta e beneficiare del contatto con la natura.
La struttura accoglie minori di entrambi i sessi fino ad un numero massimo di 10 ospiti:
- Maschi di età compresa fra 3 e 13 anni;
- Femmine di età compresa fra 3 e 16 anni.
In entrambi i casi la comunità è disponibile a valutare la possibilità di prorogare la permanenza all’interno della struttura in base a specifici accordi stipulati con i Servizi.
Viene di norma valutato l’inserimento all’interno della Comunità di:
- Minori la cui collocazione all’interno di una Comunità Educativa residenziale sia prescritta con provvedimento del Tribunale per i Minorenni;
- Minori che vivono all’interno di un contesto familiare ritenuto non idoneo al fine di una crescita sana ed armoniosa;
- Minori per i quali non risulta possibile procedere con un affido eterofamiliare;
- Minori in situazioni di disagio con necessità di accoglienza al di fuori della famiglia di origine.
La domanda di inserimento dovrà pervenire al Coordinatore Educativo che, a seguito di una valutazione della situazione, definirà insieme all’equipe educativa la possibilità di inserimento del minore in Comunità.
MISSION DELLA COMUNITÀ
“People help the people and if your homesick,
give me your hand and I’ll hold it”
La parola comunità ha origini antiche, significa letteralmente “coloro che compiono il loro incarico insieme con altri” e indica, di norma, un insieme di individui che condividono anche temporaneamente uno stesso ambiente. Ambiente che può essere inteso come spazio fisico, ma anche psicologico, sociale e morale.
Il concetto di ambiente che la Comunità Senghor intende portare avanti è un luogo concreto, ma soprattutto mentale, accogliente e protetto in cui persone si prendono cura di altre persone, condividendo esperienze e vissuti.
Uno dei principi cardine della struttura è dato, inoltre, dalla centralità che il minore assume. Il lavoro educativo parte infatti dalla considerazione che ognuno è diverso e il suo essere diverso e unico porta con sé una serie di bisogni e necessità differenti. L’intenzione sarà dunque quella di promuovere un atteggiamento di ascolto attivo, inteso come relazione empatica tesa a conoscere l’altra persona e a sintonizzarsi con le sue esigenze. Al contempo, ci si porrà nei confronti del minore in con uno spirito di naturale accoglienza e totale assenza di giudizio. Questa vicinanza alle necessità del minore sarà la spinta per impegnarsi a strutturare per ciascun ospite un progetto educativo personalizzato utile a lavorare sui reali bisogni presentati.
La Comunità vuole porsi, infine, come un porto sicuro in cui i minori possano sperimentarsi come persone in un’ottica di crescita positiva. Strumento fondamentale di questo aspetto è la relazione educativa ove il confronto con l’altro diventa un’opportunità per favorire uno sviluppo personale costruttivo ed armonico.
OBIETTIVI DEL SERVIZIO
Gli obiettivi in cui la Comunità Senghor crede sono molteplici e variegati, ma volendo riassumerli brevemente risultano essere i seguenti:
- Accoglienza e protezione dei minori ospitati;
- Cura dei bisogni, siano essi primari e materiali, o secondari;
- Creazione di una rete di relazioni adeguate e costruttive, utili a favorire lo sviluppo di un senso di sé positivo;
- Strutturazione di esperienze diversificate e adeguate all’età del destinatario coinvolto;
- Inserimento attivo sul territorio al fine di consentire ai minori di sperimentare contesti ed ambienti diversificati ed arricchenti per la loro crescita;
- Ricostruire, ove il contesto lo rende possibile, un legame con la famiglia di origine lavorando sui nodi di criticità che hanno portato all’allontanamento del minore.